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Non puoi risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Albert Einstein


Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio.
Lev Tolstoj


Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là.
Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai.
A cosa serve l'UTOPIA?
Serve proprio a questo: a camminare.
Eduardo Galeano


sabato 11 giugno 2016

SI RIPARTE VERSO UNA NUOVA MOBILITA' SANA E SOSTENIBILE

L'auto è un tabù.
L'auto è un totem.

Anche le menti più raffinate, preparate e sensibili hanno una specie di blocco e di repulsione quando vai a mettere in discussione "la macchina", questa specie di simulacro che ha tradito tutte le sue promesse (o illusioni).

L'auto è oggi un problema, un grande problema.

E', o forse sarebbe meglio dire è stata, una grande invenzione che ha aperto nuovi orizzonti di presunta libertà a masse intere, ma che con il tempo ha ribaltato tutte le aspettative.

Un problema derivante soprattutto dall'abnorme numero di veicoli in circolazione: in Italia nel 2013 il tasso di motorizzazione (numero di autovetture ogni 1000 abitanti)era di 608 (dati ISTAT)che tradotto significa la cifra pazzesca di circa 36 milioni e mezzo di autovetture. E' il secondo tasso più alto nell'Europa dei 28 Paesi e uno dei più alti al mondo, reso ancora più devastante dalla conformazione geografica, urbanistica e storica che ci contraddistingue e ci rende anche più vulnerabili.

Nel 1946 il parco auto circolanti era di 149.649 unità, nel 1956 di 1.030.663, nel 1966 di 6.356.578, nel 1976 di 15.925.097, nel 1986 di 23.495.414, nel 1996 di 29.910.932: dove vogliamo arrivare?

Nell'intero Pianeta circolano già oggi più di un miliardo di auto, ma se i Paesi cosiddetti "emergenti" come Cina e India dovessero raggiungere i nostri tassi di motorizzazione allora diventerebbero ben presto "affossanti" e noi con loro.

Tra tutti i vari problemi legati a quest'uso spasmodico del mezzo e di cui trattiamo abitualmente su queste pagine (cancerogenità dei gas di scarico, mortalità da incidenti, occupazione e deturpamento dei luoghi, scadimento delle relazioni umane, ecc.) va rilevato in quest'ottica che il riscaldamento globale osservato negli ultimi 50 anni è quasi interamente dovuto all'aumento delle emissioni di gas serra legato alle attività umane, al primo posto delle quali si trovano i trasporti.

La popolazione mondiale attuale è di circa 7 miliardi e 300 milioni di persone: se applicassimo il nostro attuale tasso di motorizzazione avremmo la catastrofica cifra di quasi 4 miliardi e 500 milioni di veicoli in circolazione. BOOOOOMMM!!

Ecco perchè dobbiamo trovare al più presto una soluzione e spostare di gran carriera la mobilità globale verso forme totalmente sane (bici, pedonalità), collettive, condivise e comunque più sostenibili dal punto di vista sanitario, ambientale, energetico ed economico.
Chiunque lo vorrà fare, a cominciare dai singoli Cittadini e dagli Amministratori pubblici che hanno potere decisorio, troverà in queste pagine tutto il sostegno e il supporto necessari per un'impresa che, seppure inevitabile, incontrerà molti ostacoli perchè lede interessi economici contrari poderosi e perché soprattutto deve scardinare mentalità consolidate e stili di vita scorretti difficili da rimuovere.

Ma siamo fiduciosi perché, come diciamo spesso, "le piste ciclabili del Signore sono infinite"...
Franco Mastrangelo  francomnsc@email.it



1 commento:

  1. sarà la nostra salvezza, speriamo di riuscirci almeno nelle città.

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